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Il Museo di Arte Sacra di Ottone è nato dall’esigenza della salvaguardia di quell’enorme quantità di oggetti che erano sparsi nelle decine di chiese dell’alta Val Trebbia poste in paesini che sono ormai deserti per la maggior parte dell’anno. I ripetuti furti e lo stato stesso di conservazione di questi oggetti tenuti in ambienti spesso umidi ha reso necessaria la creazione di questo museo che, olte a avalorizzare gli oggetti con l’esposizione, li salvaguardi dai furti e li conservi in un ambiente idoneo. Gli oggeti custoditi nel museo sono in continuo aumento, molti appartengono a privati (circa il 30%) e sono oggi circa 120.
Volumi antichi, candelieri, crocifissi, reliquiari, stoffe (sono conservati gli antichi parmaenti recanti gli stemmi dei principi Doria usati per le cerimonie solenni, tessuti su seta con fili d’oro e d’argento), calici e argenteria (alcuni pezzi veramente belli), leggii, statue, dipinti. Il pezzo più antico è una campana appartenuta alla chiesa di San Bartolomeo e datata 1355.