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La chiesa iniziata nel 1278 per volere del nobile Ubertino Landi, fedele suddito dell’imperatore Federico II, a cui rimandano alcuni capitelli absidali a forma di artigli di aquila. Tipico esempio di architettura francescana gotico-lombarda con torre campanaria quadrata a trifore e la facciata in cotto a capanna con quattro contrafforti, rosone e tre pronunciati pinnacoli. Molto pregevole il portale, con strombature a colonnine variamente scolpite e con lunetta riportante l’Estasi di S. Francesco di Guiniforte e Pierantonio Solari, scultori milanesi di primo piano del secolo XV. L’interno a tre navate suddivise da alte arcate gotiche sostenute da pilastri cilindrici in cotto, eccetto quattro ottagoni terminanti nel deambulatorio con cappelle radiali.
Nella navata destra, la prima cappella dedicata all' Immacolata Concezione, con una inconsueta quanto macchinosa iconografia, fu affrescata nel 1594 da Giovan Battista Trotti detto il Malosso, pittore di corte dei Farnese; al capolavoro pittorico si uniscono i raffinati stucchi di gusto romano. Nella quarta cappella del deambulatorio è posto il grandioso gruppo della Pietà attribuito a Domenico Reti (sec. XVII), di straordinario pathos emotivo. Sono diverse le lapidi di uomini illustri, tra cui il Generale Francescano Francesco Sansone “illuminato dottore” del 1477 e il patriota Giuseppe Manfredi, con monumento funebre in bronzo fuso “nel bronzo del nemico disperso”, con il cartiglio “NON SIBI SED PATRIAE”. Nel 1547 i congiurati del duca Pier Luigi Farnese arringarono il popolo, il 10 maggio 1848 vi fu proclamata l’annessione al Piemonte a seguito del plebiscito con il 98% dei consensi, per cui a Piacenza fu attribuito il nome di “Primogenita d’Italia”, come ricorda la lapide sul lato sinistro.
Il convento francescano, che occupava tutta l'area dell'attuale Piazza Plebiscito, fu soppresso nel 1805 e la chiesa riaperta come parrocchia dedicata a S. Napoleone dal vescovo francese Fallot de Beaumont, imposto da Napoleone Buonaparte. Del convento rimane parte del chiostro porticato su colonne a sezione quadrata sul fianco destro, accessibile da una porta in cotto riccamente decorata e recentemente restaurato; rimangono stralci dei dipinti del piacentino Bartolomeo Baderna con episodi della vita di Cristo.