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La fondazione risale a prima del mille, ma l’attuale costruzione fu fatta erigere per volere del vescovo Aldo, dopo il ritrovamento, avvenuto nel 1091, del corpo di Sant'Eufemia. La consacrazione avvenne nel 1108, un anno dopo l’apertura della chiesa di S. Savino. Caratteristico è l’ampio pronao a triportico, che richiama il modello di S. Ambrogio di Milano, rialzato durante i restauri di Camillo Guidotti del 1904; si conservano ancora gli splendidi capitelli risalenti al XII secolo rappresentanti figure umane in posizione telamonica e animali simbolici. L’interno a tre navate con volte a crociera e con rispettive asbsidi è suddiviso da pilastri in cotto, piccoli e grandi alternati, con caratteristici inserti in pietra più chiari negli archi, che ravvivano l’interno rustico e poco luminoso.
All’interno, oltre a tracce di affreschi quattrocenteschi e a un frammento di mosaico bicromo duecentesco, si trovano ricchi arredi e numerosi pregiati dipinti, compresa una raffinata Via Crucis, e un dipinto di Cesare Cesariano (1512) che rappresenta la Madonna con Bambino tra Sant’Eufemia, Sant’Agnese e due santi guerrieri.
Sul lato destro della chiesa sorge il complesso conventuale, recuperato pienamente per iniziative del parroco, di cui sono riemersi armoniosi ambienti cinquecenteschi e le celle ai piani superiori.