home > Musei in Città > Galleria d'arte moderna Ricci Oddi > La sede
Giuseppe Ricci Oddi, presa la decisione, nel 1924, di donare l’imponente raccolta alla propria città, si preoccupò di trovarle anche una sede conveniente. Egli considerò i vari palazzi cittadini ma li trovò pressochè inadatti al bisogno. Alla fine si decise a far costruire un apposito edificio e il Comune si rese disponibile, per cui fu acquisita l’area dell’ex convento di S.Siro. In seguito l’architetto Arata si occupò del compito di progettare il nuovo museo. Egli cercò di attenersi ai desideri del donatore, secondo cui il museo doveva essere concepito come un "piccolo tempio" accessibile da una "lieve marmorea gradinata" e all’interno uno "spazioso vestibolo al centro del quale un ampio portale immette a una lunga galleria su cui simmetricamente a destra e a sinistra s’affacciano le numerose sale". Egli cercò di mantenere una certa coerenza con le strutture preesistenti, per cui i residui spazi conventuali furono integrati nel nuovo edificio e, grazie all’intonaco, furono differenziati dalle nuove costruzioni in mattoni a vista. Necessita di una degna attenzione la facciata che appare movimentata dal felice rapporto tra i materiali, la pietra del basamento e del portale e il laterizio disposto in limpide specchiature. Nello spazio interno, il nitore geometrico delle varie sale convive con la complessità strutturale in cui l’architettura si mostra sensibile alle soluzioni di esponenti del modernismo quali Horta e Berlage, nonché alle elaborazioni leonardesche delle piante centrali. Innovativa, inoltre, la scelta dei lucernari che permettono una naturale illuminazione dall’alto.