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Il Teatro Comunale dei Filodrammatici di Piacenza è ricavato nella Chiesa di Santa Franca, la cui fondazione risale al 1549 all'incrocio tra via San Siro e via Solferino (l'attuale Via Santa Franca), quando le monache cistercensi di Santa Franca iniziarono la costruzione di una chiesa dove poter trasportare il corpo della loro patrona, avendo lasciato nel 1527 il loro convento di Pittolo. La chiesa era a pianta basilicale con una sola navata coperta da una volta a botte. Di fianco alla chiesa sorse il convento, attualmente sede del Conservatorio e dedicato al musicista piacentino Giuseppe Nicolini. Ai primi dell'Ottocento, con il dominio napoleonico, il complesso con la chiesa e il monastero diventò proprietà dell'Amministrazione pubblica e durante il governo di Maria Luigia d'Austria venne ceduto al Comune di Piacenza, che lo destinò ad usi militari. Dopo l'Esercito arrivarono i Vigili del fuoco, quindi una scuola di musica e di seguito la tipografia Fagioli, fino al 1904. In seguito la chiesa fu trasformata in teatro: furono inserite una platea e due gallerie sospese a colonne nella spazio centrale e un palcoscenico nella parte absidale. Dalla porta principale si accede al foyer con pavimento alla veneziana, dove campeggia la scritta 1908, a ricordo dell'anno in cui vennero realizzati i lavori di ristrutturazione che portarono, nel 1909, all'inaugurazione del Teatro.
La sala di spettacolo, a ferro di cavallo, è circondata da loggiati su due ordini: sia cavea che boccascenasono ornati da intagli in legno dorato. I due ordini di gallerie sono sostenuti da pilastrini ed arcatelle. I colori dominanti sono l'avorio e il verde tenue, mentre le decorazioni floreali sono dorate, a stucco e con inserti geometrici che ornano il proscenio. La volta della sala è affrescata con motivi a mazzo di fiori; sul palcoscenico sono visibili alcuni elementi architettonici legati all'originale destinazione religiosa: la copertura a volta e alcuni semipilastri. La facciata, realizzata dall'ingegnere Giovanni Gazzola, è ripartita da quattro lesene per definire le tre aperture e verticalizzarne l'aspetto ed è abbellita con eleganti decorazioni liberty. Il motivo che caratterizza l'esterno è definito ad “ali di farfalla”: le cornici seguono linee curve che ben si armonizzano con la scelta dei colori delicati come il rosa e il grigio. Anche i portoni e le parti in ferro battuto ricalcano gli stessi motivi artistici; i lampioncini posti per illuminare la facciata presentano una strana coda serpentina, che li rende tra gli oggetti liberti più interessanti della città. Il teatro dei Filodrammatici, concesso in uso alla Società Filodrammatica Piacentina, che così lasciò libero il Palazzo Gotico come sede municipale, fu inaugurato nel 1909. Negli anni Ottanta il tetto del Teatro cominciò a “scricchiolare” e a perdere calcinacci, triste presagio della lunga e forzata chiusura di un ventennio. I necessari lavori di restauro furono intrapresi nel 1997 per iniziativa del Comune di Piacenza e della Fonazione di Piacenza e Vigevano, nonché della Regione Emilia Romagna, finché nel settembre del 2000 il rinnovato teatro Comunale dei Filodrammatici fu riaperto al pubblico. E' gestito dal Teatro Gioco Vita, teatro dell'innovazione, tra i primi in Italia.