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All’interno dell’area archeologica è allestito un Antiquarium, ospitato nella palazzino costruita come sede della Direzione delgi Scavi dalla Duchessa Maria Luigia. Nell’Antiquarium sono conservati i corredi funebri preromani dal sepolcreto a cremaione scoperto a nord-est dell’abitato romano e materiali rinvenuti sporadici nell’abitato. Si tratta di fibule, anelli, armille, borchie in bronzo, cuspidi di lancia, spade in ferro spezzate per motivi rituali, oltre a varie forme di ceramiche. Al periodo romano rimandano invece le copie della Tabula Alimentaria Traiana e della tavola bronzea contenente la Lex de Gallia Cisalpina. L’Antiquaium contiene inotre i reperti relativi alle sepolture a cremazione romane tra cui balsamari di vetro, lucerne e la preziosa patera baccellata in vetro murrino imitazione in pasta vitrea della murrha, florite). Si segnalano inoltre uan figura virile barbate in pietra locale identificabile con una raffigurazione di Marsia, simbolo dell’autonomia cittadina, un tondo di marmo lunense recante un’iscrizione con dedica alle Ninfe e alle Forze Auguste da parte di Lucio Granio Prisco – il magistrato che fece soctruire la fontana presso cui pare fosse anticamente collocata l’iscrizione – e un mosaico policromo con maschera teatrale strappato nel 1762 da un ambiente del settore meridionale del foro.